PARK EUN SUN Innesti e connessioni - Inserts and connections

PARK EUN SUN Innesti e connessioni - Inserts and connections

27 Settembre 2014 00:00 - 30 Novembre 2014 00:00

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Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali

a cura di Gabriele Simongini
Organizzazione Studio Copernico - Milano

In occasione del 130mo Anniversario delle relazioni bilaterali tra Italia e Corea del Sud che ricorda il trattato di amicizia, commercio e navigazione firmato il 26 giugno del 1884 tra il Regno di Joseon e il Regno d’Italia, i Mercati di Traiano - Museo dei Fori Imperiali presentano dal 26 settembre al 30 novembre 2014 una grande mostra dedicata alla scultore coreano Park Eun Sun e curata da Gabriele Simongini. Park Eun Sun (classe 1965), uno degli scultori più noti in Corea del Sud, vive e lavora in Italia, a Pietrasanta, da ventidue anni. Nella mostra ai Mercati di Traiano, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina, dall’Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia e realizzata dallo Studio Copernico di Milano, l’artista esporrà 15 sculture di grandi dimensioni, alcune delle quali realizzate per l’occasione, site-specific.

La più imponente è “Accrescimento- colonna infinita III”, alta ben sette metri. E proprio il confronto-dialogo sul motivo della colonna, nel cortocircuito fra colonne romane e colonne scolpite da Park con l’ibridazione di tradizioni diverse (dalle antiche torri di pietra coreane dei templi buddisti all’architettura romana e romanica, fino all’eredità di Constantin Brancusi), sarà uno dei punti di forza della mostra.

Ai Mercati di Traiano l’innesto contemporaneo originato da queste due civiltà antichissime prende forma concreta nelle sculture di Park Eun Sun, coreano trapiantato in Italia ma anche, al tempo stesso, nella mostra “Le chiavi di Roma. La città di Augusto” in cui la celebrazione del bimillenario della scomparsa del primo imperatore romano viene supportata con le avanzatissime tecnologie di Samsung, forse il brand a cui in tutto il mondo viene associata con immediata riconoscibilità la potenza economica coreana.

« Le mie sculture si devono inserire con rispetto – afferma l’artista - in questo maestoso contesto, assecondando e sottolineando la bellezza dei suoi ritmi spaziali ed architettonici, di volta in volta espansi con un andamento orizzontale o verticale. La mia è come un’offerta devota a questo magnifico e potentissimo scenario ». Come nota Simongini nel catalogo pubblicato da Silvana editoriale, « nella mostra di Park, oriente ed occidente, tradizione coreana e civiltà italiana non instaurano semplicemente un dialogo effimero ma si vengono incontro reciprocamente, intrecciandosi ed ibridandosi con la creazione di un nuovo “organismo” culturale che non è più locale né globalizzato, e neppure “glocal”, costituendo invece un nuovo, possibile e paritario modello di innesto fra civiltà diverse ». Nelle sue opere astratte un’articolata dualità riconciliata in nuovi innesti è ben visibile sia nella bicromia di superficie (granito rosso e nero, marmo bianco e grigio, ecc.) che nel congiungimento organico e fecondante di solidi apparentemente inconciliabili (il cubo e la sfera, ad esempio).

Fra le mostre personali di Park Eun Sun spiccano quelle all’Università di Zurigo (2006), al Museo Marino Marini di Firenze (2009), alla Fondazione Villa Bertelli di Forte dei Marmi (2012), al Parco “‘La comune de Hesperange”, a Hesperange (Lussemburgo, 2013), nell’intero centro cittadino di Lugano (2013), alla Galleria Lacke & Farben di Berlino (2014) e sempre quest’anno nel Museo Municipale di La Baule (Francia). Sue opere figurano in collezioni prestigiose, fra cui quelle coreane del National Museum of Modern Art di Seoul, del Seoul Metropolitan Museum of Art, di grandi aziende come Samsung, Hyundai, Hana Bank, GM Korea (ex Daewoo) e in Europa nell’Università di Zurigo, nella sede centrale della Banca Regionale Europea di Torino, ecc.

Il catalogo pubblicato da Silvana editoriale propone un interessante saggio di Gabriele Simongini e l’intervista di Luciano Caprile all’artista.