Umberto Mastroianni
A Roma, all'età di quattordici anni Umberto Mastroianni (Fontana del Liri, Frosinone 1910 - Marino Laziale, Roma 1998) viene iniziato alla scultura dallo zio Domenico. Abbandonata la capitale nel 1926, il giovane Mastroianni si stabilisce a Torino dove frequenta lo studio di Michele Guerrisi.
In questo periodo è autenticamente e profondamente ammaliato dalla lezione di Umberto Boccioni, che assimila in modo sorprendente e di cui - a conclusione della personale genovese allestita a ventun anni nel 1931 - viene considerato da alcuni critici il successore in senso artistico.
Le opere realizzate dagli anni '30 alla fine degli anni '50 si caratterizzano per la vibrante ispirazione e la dinamica coesione interna, come per esempio nel Monumento al partigiano eseguito nell'immediato dopoguerra; oppure in ritratti più o meno figurativi che si stagliano da uno sfondo fortemente epico e carico di tensione emotiva (Apparizione alata e Maschera, entrambe del 1957).
Negli anni '60 si verifica l'approdo a soluzioni sostanzialmente informali e alla progettazione di strutture monumentali, come Il sole del 1962, presente nella collezione Rockefeller di New York.
Il suo plasticismo di derivazione futurista e di richiamo espressamente boccioniano, si ammanta di chiaroscuro che gli conferisce una marcata e palpitante vitalità, quasi si trattasse della ridefinizione di una nuova figurazione.
Lo scultore assimila anche la lezione del cubismo, scompaginando spesso l'opera in poderosi scatti cromatici e in sensibili proiezioni geometriche triangolari.
A Umberto Mastroianni è stato assegnato il Primo Premio Internazionale di Scultura alla XXIX Biennale di Venezia del 1958 e nel 1989 il Premium Imperiale dell'Associazione giapponese dell'arte.