Novello Finotti
Novello Finotti (Verona 1939) vive e lavora a Sommacampagna di Verona e a Pietrasanta, in provincia di Lucca. Frequenta l'Accademia Cignaroli e la sua attività espositiva prende avvio nel 1958 con la rassegna di arte sacra ad Assisi. Sempre sul finire degli anni '50 partecipa a Padova al III concorso internazionale del bronzetto, un genere artistico di umanistica memoria. Nel 1964 espone a New York e due anni più tardi è invitato, con un gruppo di opere, alla Biennale di Venezia, dove nel 1984 è presente con una sala personale.
Del 1967 è il bronzo Mani uccelli, in cui dita proteiformi si tramutano in volatili: un tema, questo della metamorfosi in divenire, che caratterizza in un contesto sia istintivo che narrativo l'arte di Novello Finotti.
Sculture capaci di coniugare un taglio prettamente raffigurativo a una vocazione onirica e fantastica, così da abbinare realtà antropomorfa e sogno di rinascita, quotidianità speculare e fuga in un universo indefinito, contraddistinto dal biancore luminescente di candidi marmi ovvero da pietre nere e profonde come specchi o pensieri che si annullano.
Tra il 1998 e il 2001, tra vecchio e nuovo millennio, esegue le tre grandi porte di bronzo per la basilica patavina di Santa Giustina, oltre ai diciotto ritratti collocati sul retro del portale centrale e i quattro simboli in marmo degli evangelisti inseriti nelle nicchie delle facciate.
Nel 1977 espone alla Jackson Iolas Gallery di New York e l'anno successivo, nell'ambito del Festival dei due Mondi di Spoleto, a Charleston negli USA. Del 1989 è la personale al Centro de Arte Euroamericano a Caracas. Nel 1997 riceve il Premio Internazionale Pietrasanta e la Versilia nel mondo.